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Capitolo 9 Il Governo della famiglia di Dio, Manca il testo 1

25. «Vedi, la Tua grande Misericordia è salita in Me ed è comparsa davanti ai Miei occhi onniveggenti, ed Io ho riconosciuto nella quiete della Mia Santità la Tua grande Lealtà ed eterna Fedeltà, ed ho contato le gocce di pentimento di Adamo e le gocce di cordoglio di Eva, e Mi sono mossa interamente a compassione attraverso la Tua grande Misericordia.

26. E vedi, perciò voglio ritirare i Miei giudizi in questo tempo – e secondo la tua richiesta far effluire la clemenza in grande pienezza, …e voglio riparare il danno che i Miei giudizi hanno recato. E all’infuori di Me nessuno può riparare nulla se non Io solamente, perché nessuno è buono se non Io, il Padre santo; questo infatti sia il Mio Nome per l’avvenire, eternamente. E Tu, il Mio Amore, sei Mio Figlio, e la Santità, quale possente, onnioperante legame della Forza tra Noi e tra tutto ciò che da Noi è uscito, sia lo Spirito Santo, che deve riempire tutti gli spazi degli spazi e tutte le infinità delle infinità in tutte le eternità delle eternità. Amen! E questo lo ha detto ora il buon Padre santo. Amen!

27. E ora Tu, Mio amato Figlio, dì alla coppia pentita e dolente – e scolpisci le parole nel profondo dei loro cuori – che essi devono osservare inviolabilmente i Comandamenti dell’Amore e della Misericordia fino al termine della loro vita, e poi, nel Tempo che Io ho stabilito, voglio mandare loro un Mediatore fra Me e loro, per espiare la grande colpa e per alleviare il grande, pesante fardello della loro disubbidienza.

28. Fino ad allora, però, essi devono perseverare in ogni pazienza e mansuetudine, e il pane che ora Io voglio dare loro solo con parsimonia, devono gustarlo grati nel sudore della loro fronte, ed essi non devono diventare sazi fino al Tempo del Mediatore, che Io susciterò in mezzo a loro perfetto e buono, come Noi siamo perfetti e buoni, e santi eternamente.

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