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Capitolo 187 Il Governo della famiglia di Dio, Manca il testo 2

Il buon discorso di Lamec ai suoi servitori disubbidienti per la fame

Il prodigioso pasto benedetto rafforza i servi 7 novembre 1842

1. Quando Lamec ebbe udito questa esposizione da parte di Chisehel, si rallegrò enormemente e lodò e glorificò il Mio Nome, e Mi ringraziò per tale immensa grazia, per la quale egli era stato trovato degno di edificare una simile casa nel Mio Nome.

2. E dopo che dalla più pentitissima pienezza d’amore del suo cuore ebbe compiuto questo atto di devozione a Me, egli si volse subito ai servi e ai servitori di corte e disse loro:

3. «Voi tutti, come me, avete visto qui il grande prodigio e, riguardo alla imminente sacra costruzione, avete udito le parole dalla bocca dei grandi messaggeri dell’onnipotente Dio riguardo a ciò che si dovrà fare subito.

4. Andate dunque in ogni direzione nel nome di questi messaggeri e nel Nome dell’altissimo Dio, e invitate tutti i volontari, per amore di Dio, a dare nobile inizio a quest’opera per domani!

5. Dite però a tutti anche ciò che è avvenuto di Lamec, affinché nessuno debba più temerlo, e con ciò a ciascuno sia sciolta di nuovo la lingua affinché possa parlare secondo il suo sentimento e anche manifestare la propria volontà!

6. Dite inoltre a tutti, che da Lamec, il crudele, dalla iena sotto la maschera umana, è sorto un agnello pentito dal più profondo per ciascuna goccia di sangue e ciascuna lacrima che egli ha causato ai propri sudditi mediante qualsiasi forma di oppressione!

7. Ed annunciate a tutti ad alta voce che Lamec, dato che il grande Dio misericordiosissimo, predicato dal padre Farak, gli ha condonato il suo immenso debito, d’ora innanzi e per tutto il tempo della sua vita si sforzerà con il massimo zelo, e ne farà la sua preoccupazione principale, per risarcire qualsiasi ingiustizia, alla quale sia possibile porre rimedio, che è stata loro inflitta per causa sua, e che in ogni avvenire egli li considererà quali fratelli e sorelle!

8. Perciò più nessuno tema Lamec! E ora che voi sapete tutto, andate ed annunciate non la mia, bensì la Volontà del Dio grande ed onnipotente! Così avvenga!»

9. I servitori però esitarono e si comportavano come se non ritenessero opportuno fare immediatamente quello che Lamec aveva dato loro l’incarico e l’ordine di fare.

10. Ma Lamec, essendosi accorto di ciò, si rattristò, e la sua tristezza diventò ben presto un forte zelo; in questo zelo egli disse ai suoi esitanti servitori:

11. «Ascoltate, voi pigri servitori e domestici della mia corte: finché Lamec vi costringeva con verghe di ferro, allora voi obbedivate al suo minimo cenno.

12. Ma adesso che egli vi prega quale fratello, allora voi non date ascolto alla sua voce!

13. Però, facendo così, voi non disobbedite a me, bensì all’onnipotente Dio; perciò voi dovrete anche stare a guardare come Egli vi considererà per questa vostra disobbedienza!

14. Io non vi ho comandato, ma vi ho solo annunciato la Volontà di Dio. Fate dunque come volete, però guardate che non vi raggiunga il giudizio!»

15. Dopo di che Lamec si rivolse a Chisehel e disse: «O caro inviato del Signore, dì a me, al più misero dei tuoi servitori: – ho forse sbagliato annunciando a questi fratelli la tua volontà proveniente da Dio, affinché essi la adempiano?»

16. E allora Chisehel replicò a Lamec dicendo: «O fratello Lamec, ciascuna tua parola è stata giusta e completa; però i servitori e i domestici sono deboli e affamati nel corpo! Perciò lasciamoli prima mangiare un pasto, e poi essi faranno tutto ciò che è giusto!»

17. E Lamec si inchinò dinanzi a Chisehel e gli chiese nuovamente: «O grande amico, allora consigliami ciò che io devo fare ora, perché qui non c’è niente con cui poter saziare questi affamati!

18. Devo forse mandarli al palazzo affinché possano saziarsi dei frutti migliori delle mie dispense, oppure devo forse far portare qui cibi e bevande mediante le ragazze?

19. O amico, parla, ed io farò di certo tutto come piace a te!»

20. E allora Chisehel disse a Lamec: «Ascolta, fratello, qui non occorre fare né una cosa, né l’altra, poiché vedi, le ragazze e le donne hanno certo ancora molti avanzi nelle loro ceste; benediciamo questi, e sii certo che poi saranno sufficienti per tutti!». E Lamec cadde ai piedi di Chisehel e lo pregò di impartire la benedizione.

21. E Chisehel disse subito alle donne e alle ragazze: «Deponete qui i vostri avanzi che si trovano nelle ceste!» E dopo che le donne e le ragazze ebbero fatto questo, Chisehel, assieme ai suoi fratelli, alzò gli occhi al cielo e benedisse gli avanzi che erano nelle ceste.

22. E quando queste si furono riempite all’improvviso, allora Chisehel chiamò i servitori e disse loro: «Ora, dunque, voi pigri e fiacchi servitori, venite qui e saziatevi, affinché vogliate poi fare quello che Lamec vi ha comandato! Amen!»

23. E i servitori allungarono immediatamente le mani verso le ceste e al loro contenuto; ma solo quando furono sazi cominciarono a riconoscerMi del tutto e perciò anche a lodarMi e a glorificarMi.

24. Ma dopo questo rendimento di lode e di gloria essi si alzarono rapidamente e adempirono la volontà di Lamec assumendo una grande quantità di lavoratori per il giorno seguente.

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