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Capitolo 2 Il Governo della famiglia di Dio, Manca il testo 2

La massima preoccupazione dei primi padri è l’aspirazione all’amore e alla grazia del Padre

Sul giudizio nell’aldilà alle donne mondane

Una promessa per coloro che ardono d’amore per il Signore e per i fratelli 7 gennaio 1842

1. E allora tutti furono fuori di sé dalla gioia e con il massimo fervore ringraziarono nei loro cuori Abedam per tale promessa, che veramente è la promessa di tutte le promesse, perché in essa dimora la sola vera vita e così pure ogni potenza e forza vivente per la vittoria e la sottomissione di tutte le cose.

2. E poiché questi primi padri ben sapevano ciò, essi ambivano con ogni diligenza e attenzione a ciò soltanto; anzi, la loro unica ed esclusiva preoccupazione era la sola aspirazione al Mio amore e alla grazia ad esso connessa, e lo sforzo vivente per conquistarseli costituiva la sola scuola e l’unico compito volontariamente assunto della loro vita terrena, per la qual cosa anche i loro figli, già in età dai sei a dieci anni, erano allora più saggi e incomparabilmente più intelligenti di quanto in questo – notatelo bene – tenebrosissimo Tempo dei tempi, veramente orribile oltre ogni immaginazione, lo siano i vostri sommi scienziati, che oggi non ne sanno molto di più di quanto ne sapessero allora i bambinelli ancora poppanti al seno delle loro madri.

3. Infatti il latte materno, considerato perfino nella sua materialità, conteneva allora non di rado più di quanto contengano ora, in questa cosiddetta ‘epoca illuminata’, le maggiori biblioteche degli scienziati, coperte dalla polvere e corrose dalle tignole.

4. Ma cosa contiene ora il latte materno? Io questo non voglio dirlo! Oh! Ma cos’era la donna allora, e che cos’è adesso!

5. Questo, voglio dirvelo, e cioè: vi dico che oggigiorno c’è a mala pena una donna su settemila che non commetta almeno cento peccati mortali, non di rado in un secondo – avete capito bene, in un secondo! – per effetto della sua ultraindiavolata mania delle mode e della sua civetteria!

6. Infatti come si fanno vedere le donne di oggi nei loro vestiti maledetti, specialmente nei luoghi pubblici?

7. Io non voglio definirle più da vicino; vi basti solo se vi dico che nella città di Hanoch stessa, perfino negli ultimi tempi dove regnava la massima corruzione, le più sfacciate meretrici andavano vestite molto più pudicamente ed onestamente, e tenevano le principali parti vergognose del loro corpo, di gran lunga più nascoste che non oggi una donna della specie più costumata (e questo nel 1840!).

8. Ebbene, quando a quel tempo una simile meretrice si lasciava possedere da un uomo, perfino in tale momento di completa dedizione lei si teneva talmente velata e coperta, che l’uomo bramoso non poteva scorgere di lei null’altro all’infuori di quello per il quale egli si era accostato.

9. Ma oggigiorno già una ragazzina decenne comincia a riconoscere le proprie sporgenti attrattive, e si ammira ripetutamente nell’indiavolato arnese che voi chiamate specchio, e poi, inoltrandosi nell’adolescenza, quando si accorge di avere un corpo anche solo di una modesta floridezza, andrebbe in giro addirittura quasi seminuda, purché ciò fosse anche per poco alla moda e le guardie civiche lo tollerassero!

10. Tuttavia, quello che lei non osa fare apertamente, lo fa completamente nel proprio cuore, e non fa che studiare e meditare su come fare per infiammare tutti gli uomini e stimolarne la libidine.

11. In verità, in verità Io vi dico che una femmina di questo tempo è più maligna di centomila fra i peggiori diavoli dal più profondo inferno! Questi almeno fuggono davanti al Mio Nome, ma una tale figura di femmina non fa invece che ridere di Me e del Mio Nome, e non si inchina neanche un po’ dinanzi a Me, e quindi meno ancora ella si inchina dinanzi al Mio Nome, di fronte al quale devono inchinarsi, per timore reverenziale, tutti i Cieli, tutti i mondi e tutti gli inferni.

12. In verità, in verità Io dico a voi, come in questo tempo l’ho già detto a molti, sia apertamente con parole ben comprensibili, sia per mezzo di una segreta sensazione nel cuore: – che sarebbe indicibilmente meglio per le donne di questo tempo che ciascuna di loro fosse posseduta da dieci milioni di diavoli, poiché in questo caso sarebbe ancora possibile liberarla, poiché per tutti questi dieci milioni di diavoli, la Potenza del Mio Nome sarebbe più che sufficiente per cacciarli via tutti!

13. Ma se anche per dieci anni di seguito Io volessi far risuonare continuamente il Mio Nome agli orecchi di una femmina agghindata, ebbene, quest’ultima non desisterebbe di una sola linea dalla sua impudicizia, dalla sconfinata spudoratezza, dalla mania delle mode, dalla presunzione, dalla civetteria e dalla mania di ammaliare e sedurre!

14. Credi forse che simili creature scenderanno un giorno nell’inferno, in quello più profondo? – Ti inganni! – Per quanto malvagio, perfido e spaventosissimo possa sembrare quell’ambiente, e veramente e apparentemente lo è, eppure esso sarebbe di gran lunga troppo buono ancora per degli esseri di tal genere, poiché là, tutti i satana e tutti i diavoli fuggono almeno dinanzi al Mio Nome, e si devono accasciare a terra davanti a ciascun angelo punitore mandato lì. – Ma: farebbero una cosa simile anche queste figure [di femmine] del mondo?

15. Per questo motivo, quindi, è già stato provveduto a dovere per loro in una maniera che è incredibile perfino per i sommi angeli.

16. Quando esse, tra breve tempo, dovranno finire miserissimamente questa loro orribile vita terrena, se non si ravvederanno radicalmente e se non Mi presenteranno dei frutti di vera ed intimissima penitenza, in verità, in verità, in verità, questa razza spregevole dovrà un giorno provare tutta l’infinita pienezza della Mia ira in eterno! In eterno! In eterno, nella maniera più tangibile!

17. O tu, Mia pura Ghemela, vedi quale infinito divario esiste fra te e le donne e le ragazze di questa epoca? Vedi tu, quale abisso separa le due infinità?

18. Tu, o Ghemela, riposi sul Mio cuore, mentre queste donne e ragazze, nel loro disprezzo per Me, si sono così tanto allontanate da Me, che la Mia mano non arriverà mai a raggiungerle, nonostante essa possa arrivare a distanze infinite in ogni altra circostanza. Vedi: esse si sono talmente allontanate da Me, da arrivare in una seconda infinità; sì, nell’infinità della Mia ira più aspra!

19. Ma ora non parliamone più, perché altrimenti Io potrei accenderMi d’ira prima del tempo!

20. Perciò facciamo piuttosto ritorno alla nostra bella epoca primordiale!»

21. E poiché l’Alto Abedam guardava i loro cuori profondamente gratissimi, ne fu nuovamente commosso e disse a tutti ad alta voce:

22. «In verità, Io vi dico che d’ora innanzi siete i Miei figli eletti, ed Io non vi abbandonerò mai più!

23. Finché voi terrete i vostri cuori rivolti a Me, Io rimarrò presso tutti voi benedicendovi con il Mio amore, e in particolare rimarrò presso ciascuno a seconda della misura del suo amore per Me e dell’amore verso i fratelli che scaturisce dal suo amore per Me. E coloro che avranno i cuori infiammati (per Me) avranno addirittura, non di rado, l’opportunità di vederMi, specialmente quando essi già dal principio della loro esistenza avranno mantenuto puro il loro cuore e non si saranno lasciati così facilmente assalire dal mondo!

24. Conservate nei vostri cuori questa promessa, poiché in questo modo sarete e resterete in ogni forza, potenza e invincibile vigore che da questa promessa scaturiscono, e per questo motivo anche tutto il mondo naturale deve essere a voi sottomesso.

25. Ma se voi nei vostri cuori vi allontanerete dalla promessa, allora accadrà che voi, nella misura in cui vi sarete allontanati, perderete gradatamente anche il vostro vigore, ed Io allora diverrò per voi sempre più estraneo, e il Mio orecchio rimarrà chiuso al suono della vostra bocca!

26. Fate bene attenzione a tutte queste cose e meditate profondamente nei vostri cuori su Chi è Colui che ora vi ha detto questo! Amen!»

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