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Capitolo 25 Il Governo della famiglia di Dio, Manca il testo 2

Perciò, o cari padri, fratelli e figli, come ho già detto, chi di voi possieda una forza qualsiasi spiccatamente preponderante, non la consideri sotto nessun aspetto come una sua proprietà, ma come un dono del Padre santissimo, un dono che si rinnova continuamente. E con un tale dono si rechi presto nella capanna di Purista che esiste nel proprio cuore e deponga questo sacro dono sull’altare del sacrificio nel proprio santuario. Porti poi da se stesso della legna fresca della vera umiltà interiore a questo focolare sacro, e la deponga sulla fiamma forse già impallidita del puro amore, affinché essa divampi di nuovo in chiarezza e avvolga e consumi il dono offerto in sacrificio, a lode, a gloria e ad esaltazione di Colui il Quale – soltanto – è l’unico santo Donatore di tutti i buoni doni. Egli si chiama Jehova, il Dio dall’eternità, infinito e sopra ogni cosa santo ed onnipotente, il Padre nostro amorosissimo colmo del supremo amore, grazia e di ogni misericordia! – Il Governo della famiglia di Dio, Manca il testo 2, Capitolo 25, Paragrafo 65

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