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Pathiel

Tu piangi – pallida madre dei peccati – sul Mio fervore! / Oh, piangi pure, ma nel tuo portamento, diventa tenera e matura, / per testimoniar poi di Me, quando Io questo ti domando, / non rigidamente sorda nell’arrogante aspetto sul tuo territorio tondo! / Se da laggiù, infatti, della grandezza degli Atti Miei non sai parlare, / riconosci in te la notte, e vedi, Io ne sarò contento! / Muta però una risposta Mi fai tu abbastanza a lungo attendere, / perciò vorrei lasciar presto irrigidire il tuo occhio ondeggiante; / e se poi nessuna risposta Mi vuoi più trovare, / allora potrai certo, fedelmente a Me sottomessa, la stoltezza tua liberare! - - – Pathiel 28

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