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Capitolo 78 Dall’Inferno al Cielo, Manca il testo 1

Esortazione alla prudenza coi mezzi ciechi

Annuncio di un gran Consiglio celeste

Grandezza, semplicità e bontà del Signore

1. Io però, per buoni motivi, li esorto affinché non facciano scorgere niente di ciò che per una grazia speciale si è loro rivelato! Ed essi Mi comprendono e tacciano, mentre i loro cuori cominciano ad ardere sempre di più.

2. Per Helena è più difficile dover tacere. Jellinek però gli dice: “Carissima sorella, brucia interiormente quanto vuoi e puoi; ma controllati esteriormente – per amor di coloro che sono ancora ciechi di cuore, affinché non giunga nessun giudizio su di loro! Ora però terremo un gran Consiglio, come mi ha segretamente confidato il Signore, e ci dobbiamo comportare il più tranquillamente possibile, affinché quelli che non lo sanno ancora, non si accorgano che il Signore di ogni vita è tanto vicino a loro! Perciò stai calma!”.

3. Dice Helena: “Che cosa hai detto di tenere un Consiglio segreto? Che cosa vi sarà consigliato! O Dio, o Dio! Qui sotto ci deve essere certamente qualcosa di molto importante!”.

4. Risponde Jellinek: “Sì, sì, qualcosa di molto importante! Io ti dico: guai a tutti i superbi, agli ambiziosi, a tutti gli assassini e carnefici, e guai a coloro che siedono sui troni! Ho visto prima un’immensa quantità di angeli furibondi con spade fiammeggianti gettarsi giù sulla Terra! E una voce echeggiava tuonando: ‘La Mia pazienza è alla fine! Perciò nessuna clemenza più! I grandi, infatti, non cercano aiuto presso Dio, ma nelle loro molte armi. E i piccoli urlano e digrignano i denti e anch’essi non si rivolgono a Dio, dal Quale viene ogni aiuto! Perciò nessuna clemenza più!’. – E vedi, su ciò ora sarà tenuto un Consiglio, perché adesso si mettono in moto tutte le potenze dei Cieli. Perciò devi stare doppiamente calma!”.

5. Risponde Helena: “Sì, sì, sono già calma. Ma che cosa ne uscirà? O terribile, terribile!”.

6. Dice Jellinek: “Sì, mia stimabilissima sorella Helena, lì ora procede in modo molto più curioso che allora in Vienna, dove noi due, buonanime, ci trovavamo ancora nella carne tra i combattenti per la libertà! Qui, infatti, vale nel senso perfettissimo della verità: o vita o morte – Cielo o Inferno! Il Signore dell’Infinito, l’Onnipotente Creatore è qui tra noi! E le Sue miriadi di potentissimi servitori, anche se a noi ancora non visibili, attenderanno non lontano da qui i Suoi santi cenni. Così puoi farti già un concetto in anticipo di quanto sia inconcepibilmente importante ora questa grande stanza, dove il Signore dei Cieli e di tutti i mondi prenderà tra noi, Suoi amici da pochissimo tempo, decisioni dalle quali dovranno dipendere i tempi futuri e le eternità! Ora che cosa pensi se consideri questa faccenda veramente nella giusta luce?”.

7. Risponde Helena: “Vedi, caro amico, io non posso proprio afferrare bene la spaventosa ed infinita importanza di questo luogo! Mi è incomprensibile come possa esserci in Lui – poiché non manifesta in nessun modo un qualche segno di Onnipotenza divina – una così incomprensibile enorme Forza e Potenza! E come possa Egli con uno sguardo abbracciare l’intera ed eterna Infinità, dalla cosa più grande alla cosa più piccola così acutamente? Egli sta qui tra noi come se fossimo gli unici con i quali ora ha a che fare! Proprio così senza pretese, così buono, premuroso ed indescrivibilmente caro è il Suo atteggiamento! O amico, quale infinita affabilità è questa!

8. E ascolta – quale differenza tra Lui, l’Onnipotente, eterno Signore dell’Infinità ed i potenti della nostra maleodorante Terra! – Egli, Tutto in tutto, è pieno di umiltà e non s’innalza mai davanti alle Sue creature! Ma i potenti della Terra, tu li conosci, non vogliono sentire di affabilità ed umiltà. Soltanto loro vogliono essere tutto ed avere tutto; ma tutti gli altri se li può prendere il diavolo! In verità, con simili governi, la Terra, altrimenti così bella, deve in breve necessariamente diventare un verissimo Inferno, dal quale alla fine nessun uomo mortale potrà più essere guadagnato per la vita eterna!”.

9. Risponde Jellinek: “Sì, sì, tu giudichi bene e acutamente! Ma pensa anche che per Iddio sono possibili molte cose che nemmeno uno spirito saggissimo può immaginarsi possibile, così sarai in grado di osservare ciò che deve avvenire con animo molto calmo. Poiché vedi, tutta l’infinita grande potenza sta proprio nell’incommensurabile grandezza del Suo Amore. Ma poiché l’Altezza, la Potenza e la Grandezza dell’Altissimo stanno nel Suo Amore, allora non ci si deve spaventare per le Sue decisioni per quanto grandi siano. È impossibile, infatti, che ciò che fa il potentissimo Amore possa esser altro se non estremamente buono, anche se esteriormente dovesse avere un aspetto spaventoso”.

10. Risponde Helena: “Ti ringrazio, caro amico, per i tuoi insegnamenti! In verità, ora mi hai tolto un enorme peso dal cuore! Ma dimmi ancora: quando comincerà questo summenzionato Consiglio supremo?”.

11. Continua Jellinek: “Subito carissima sorella! Guarda, la grande compagnia dei proletari viennesi, che sembra non abbiano ancora nessuna luce, viene invitata or ora da Blum ad entrare in una stanza vicina. Solo le ventiquattro ballerine, Blum, Messenhauser, Becher, io, te e Max Olaf con la sua compagnia di venti persone, come anche quei mezzi inglesi con un paio di dozzine di autentici aristocratici, là in fondo alla sala, saranno presenti durante il Consiglio.

12. Là, da un’altra stanza, arrivano or ora dodici uomini dall’aspetto molto saggio e dietro di loro ancora altri sette. Questi, molto probabilmente, parteciperanno al gran Consiglio. E un grande tavolo si trova già in mezzo a questa sala che diventa sempre più grande. Quindi è già tutto pronto. Rallegrati, il Consiglio prenderà ora immediatamente il suo santo inizio!”.

13. A quest’insegnamento di Jellinek, Helena ora si rivolge a Me completamente afflitta e piegata fino a terra, e per la grande paura quasi non riesce a dire una parola. Io però la prendo per il braccio e le dico: “Ma, Helena, Mia carissima figlia, perché fai quella faccia? Di chi hai così tanta paura? Guarda, ci sono Io con te! Come puoi aver paura al Mio fianco?”.

14. Risponde Helena: “O mio Dio e mio Signore! Certamente, se puoi rimaner buono con me, non si può aver paura! Quando però ad una viene in mente la Tua sola santissima Divinità, alla quale non deve avvicinarsi nessun peccatore, allora mi sembra che Tu potresti condannare velocemente noi altri, specialmente se venissi forse un pochino in collera! Prima certamente non avevo questa paura, perché allora non sapevo ancora, chi Tu fossi veramente! Ti consideravo un qualche santo antico e perciò anche un intimo amico di Dio che avrebbe potuto essere per me un efficace intercessore. Ora però, quale terribile delusione – Tu sei l’Iddio Onnipotente! – Ahimè, ahimè, chi non dovrebbe temere? Ed ora tieni anche un Consiglio, probabilmente per il giorno del giudizio universale! Ed io, una peccatrice così grande, non dovrei temere al tuo cospetto?”.

15. Dico Io nel tono più bonario del mondo: “Dunque è questo che ti opprime tanto? Ebbene, se già adesso hai una così enorme paura dinanzi a Me, allora non potrai neanche amarMi più? Che cosa farò allora, se tu mi neghi l’amore perché Io sono il terribile Onnipotente? Piccola Helena, dimMi, Mi vuoi ancora bene come prima, quando Mi ritenevi soltanto un san Giuseppe o san Pietro?”.

16. Risponde Helena più rassicurata: ”O mio Dio e mio Signore! Ma che domanda! Se si tratta del mio amore per Te, puoi comunque guardare nel mio cuore e lì si dimostrerà subito se accanto a Te ci sia ancora un posto per qualcun altro! Io amo solamente Te, perciò non devi mai temere per il mio amore per Te. Io però potrei temere per il Tuo Amore per me, che sono una sì grande peccatrice!”.

17. Rispondo Io: “Ebbene, mia cara piccola Helena, ora tra noi sarà presto nuovamente in ordine! Che ne dici adesso se tu provassi ad abbracciarMi ed a baciarMi di nuovo?”.

18. Helena si strofina perplessa gli occhi ed alla fine parla con voce pulsante d’amore: “Ehm, sarebbe davvero infinitamente dolce una cosa simile! Ti avrei davvero infinitamente volentieri, soltanto se Tu non fossi così Santo e Onnipotente!”.

19. Rispondo Io: “Ah, questo non importa! Fa solo ciò che desidera il tuo cuore e ti convincerai subito del fatto che la Mia Santità e Onnipotenza non ti morderanno la punta del naso!”.

20. Quando Helena Mi vede davanti a sé così affabile, finalmente le passa tutta la paura. Cade al mio petto, lo bacia e dice dopo un po’: “Dio, o Dio! Qui si starebbe veramente bene! Se solo potessi rimanere così l’intera cara eternità!”. Alla fine si alza di nuovo e continua: “Ma è dunque possibile che Tu, Dio mio e Signore, possa essere così inconcepibilmente affabile? No, nemmeno sulla Terra avrei mai osato pensarlo. Sei Tu così buono, umile e caro! Chi per puro amore per Te non si strugge, costui non è un uomo!”.

21. Rispondo Io: “Ebbene vedi, adesso noi due siamo già nuovamente nell’ordine più bello, e questo Mi rallegra! Ora però vieni anche tu con Me al tavolo del Consiglio! Lì siederai accanto a Me e di tanto in tanto ci darai anche un consiglio su cosa dovrà accadere con questo tanto cattivo mondo della Terra!”.

22. Dice Helena: “No, no, questo non va bene! Io – dare consiglio!? No – questo sarebbe un bel consiglio!”.

23. Dico Io: “Ebbene, Mia cara piccola Helena, noi non pretenderemo nulla di così grave da te. Se qualche volta ti verrà in mente qualcosa di assennato, allora dillo a Me. Se tu non oserai, lo riferirò Io al Consiglio riunito”.

24. Continua Helena: “O Tu mio Dio e Signore! Quando Ti si guarda e Ti si ascolta parlare così alla buona, a noi altri non sembra proprio che Tu sia il nostro amatissimo Signore e Dio. Tuttavia Tu lo sei, e ciò lo vedo ora chiaramente! Ma per questo sono già adesso così innamorata di Te che potrei proprio scoppiare per tanto amore! Ma spero che, dal momento che non posso farci nulla, non me ne vorrai per questo! Perché sei Tu proprio anche così caro, buono di cuore e perfino così affabile e modesto?”.

25. Rispondo Io: “Sii pure innamorata quanto vuoi, già questo Mi sta bene! Ma per quanto tu possa essere innamorata di Me, il Mio Amore per te è tuttavia ancora più forte! Anche questo però non fa nulla. Io come Dio, infatti, devo poter amare più fortemente di te – e questo perché Io per il resto sono anche più forte di te, Mia carissima Helena!”.

26. Dice Helena: “Ti prego, non essere così buono con me! Io mi sto struggendo per l’amore che provo per Te!”.

27. Continuo Io: “Oh, non ti preoccupare per questo! Anche se talvolta diventi un po’ debole, Io ho con Me una quantità di ogni genere di rinforzi che ti rimetteranno nuovamente in piedi. Perciò non temere proprio nulla! – Ma ora bisogna recarsi al tavolo del Consiglio. Vieni dunque insieme e siediti qui, proprio vicino a Me!”.

28. Helena ora Mi segue modestamente e al tavolo, al quale si siedono anche gli altri, diventa tutta rossa per pura vergogna. Dopo pochissimo tempo però comincia a trovarsi più a suo agio in questa compagnia e aspetta attenta la prima esposizione.

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